lunedì 18 maggio 2015

Jesus Marchamalo - Toccare i libri

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Jesus Marchamalo
Toccare i libri
Traduzione: Claudia Marseguerra
Ponte alle grazie, 61pp

Ponte alle Grazie porta in libreria un libercolo piacevolissimo, sia da leggere che da recensire, di Jesus Marchamalo, giornalista spagnolo ed autore televisivo che spesso si è occupato di cultura e comunicazione e reduce da poco da un ultimo libro su Julio Cortazar. Toccare i libri nasce come risultato di alcune conferenze tenute da Marchamalo sul rapporto tra lettori e libri, o meglio, tra i lettori e le loro librerie. Come queste vengano riempite, ordinate, conservate o persino abbandonate. Questo libro è un piccolo viaggio all’interno di una mania, grande o piccola che possa essere, e delle sue sfaccettature, tante, ma anche comuni tra molti bibliofili, collezionisti o buone forchette della pagina scritta. Marchamalo, ricordando Marguerite Yourcenar, si fa forte anche di un assunto, ossia che “conoscere la libreria di una persona è un modo perfetto per capire chi sia” ed infatti  tramiti di questa sua analisi sono poi alcuni grandi nomi della letteratura, tanto che Toccare i libri si presta colloquialmente ad una aneddotica curiosa ed impertinente che svela retroscena di librerie molto famose e le abitudini dei loro illustri proprietari, visti stavolta come lettori. Non si sorprendano i lettori più forti quindi durante la lettura di Marchamalo nel lanciare uno sguardo alla propria libreria ed a fare inevitabili confronti. Anche perché “ai libri bisogna riconoscere una sorprendente capacità di colonizzazione” dice l’autore. In questo senso Marchamalo crea una sorta di prossemica dei libri che coinvolge chiunque abbia non solo la passione della lettura ma anche la passione di possedere i libri, di conservarli, di lasciarli in pile disordinate per casa, di non prestarli mai o di riempirli di annotazioni. E viene inevitabile anche una riflessione su questo possesso che in questi anni sta cambiando, sempre più virtuale attraverso gli ebook e che se da un lato risponde a problemi di spazio, dall’altro crea una strana distanza tra il concetto classico di libro ed il lettore… e non è detto che questa si debba considerare una evoluzione.

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